07 Marzo 2025

Sommario

L'Unione e l'SPD hanno proposto un passo coraggioso per creare spazio fiscale, esentando la spesa per la difesa >1% del PIL dal freno all'indebitamento e istituendo un fondo speciale per le infrastrutture da 500 miliardi di euro in dieci anni, segnando un passaggio verso una politica fiscale più accomodante. Se attuato rapidamente, il pacchetto fiscale proposto del +2% del PIL potrebbe far uscire la Germania dalla stagnazione nei prossimi due anni, aumentando potenzialmente il PIL del +0,5% nel 2025, del +2,1% nel 2026 e del +2,4% nel 2027. I rischi includono l'aumento dell'inflazione, mentre il disavanzo potrebbe salire al -3,5% e il debito al 68% del PIL entro il 2027. I mercati hanno reagito con movimenti storici, con il rendimento tedesco a 10 anni che è salito al massimo degli ultimi 30 anni, superando il 2,9%. Questa mossa può essere vista come favorevole alla crescita e non come mossa al rischio di credito, in quanto è stata in gran parte guidata da rendimenti reali più elevati, impennata dei prezzi azionari e un euro più forte. Nel complesso, la proposta è un passo importante nella creazione di flessibilità fiscale, ma la Germania ha ancora urgente bisogno di riforme strutturali in materia di pensioni, decarbonizzazione, mercati del lavoro, tasse e innovazione per garantire la crescita futura.
Un contesto globale difficile non ha ostacolato la crescita complessiva nel 4° trimestre 2024 (ricavi: +2,6% a/a ed EPS: +10,7%), ma i settori ciclici hanno continuato a faticare (ad es. carta, mezzi di trasporto, tessile). Le aziende statunitensi stanno ancora eclissando il resto del mondo (EPS: +17,1%), spinte dalla forte spesa dei consumatori, dalla rapida adozione della tecnologia e dal forte vantaggio competitivo dei minori costi energetici. Ma la vera sfida è davanti a noi con l'entrata in vigore dei dazi. Le previsioni sugli utili del 1° trimestre 2025 per le società statunitensi sono state ridotte a +8,0% dal +12,8% di dicembre. Nel frattempo, sebbene le società europee siano riuscite a registrare una modesta crescita dei ricavi dopo sei trimestri consecutivi di calo, le proiezioni degli utili per il 1° trimestre 2025 sono state riviste al ribasso a solo +0,9% (rispetto al +7% di un anno fa) a causa dei dazi incombenti e delle crescenti pressioni normative.
Da metà gennaio, la Cina è diventata il principale mercato azionario con le migliori performance (+13,1% da inizio anno), anche se i mercati onshore e offshore raccontano una storia diversa. Affinché il mercato rialzista duri nel tempo, i fondamentali dovranno recuperare ulteriormente, ma il quadro degli utili rimane debole, in particolare a causa delle crescenti incertezze sui dazi statunitensi e delle crescenti tensioni geopolitiche. In definitiva, le prospettive dipenderanno dal fatto che il pacchetto fiscale di 2,9 trilioni di RMB annunciato durante le due sessioni sia sufficiente a rilanciare la domanda. È leggermente più piccolo di quanto ci aspettassimo, ma le autorità hanno chiaramente inviato il segnale che ci si può aspettare di più. Stanno emergendo i primi segnali di stabilizzazione dei consumi delle famiglie, ma sono necessari ulteriori stimoli per migliorare efficacemente le prospettive quest'anno. Le autorità cinesi hanno mantenuto invariato l'obiettivo di crescita del PIL per il 2025 a "circa il 5%" e per ora ci aspettiamo un +4,6% nel 2025 e un +4,2% nel 2026, ipotizzando che il policy mix sarà allentato di conseguenza per mitigare l'impatto negativo della guerra commerciale.
L' aumento di 1 metro delle inondazioni fluviali riduce la crescita del reddito disponibile delle famiglie del -0,08% in media.
 
 
In Europa si sta gradualmente rafforzando lo slancio di crescita, anche se la Germania rimarrà un'eccezione, con l'economia che uscirà dalla recessione solo alla fine del 2024.
I cicloni tropicali (TC) sono tra gli eventi meteorologici estremi più distruttivi a livello globale e causano in media 43 morti e 78 milioni di dollari di danni economici al giorno. 

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