Arcoplex è l’azienda italiana leader nella distribuzione e commercio di materie plastiche, nella polverizzazione, nella produzione di masterbach e nella produzione di compound PA6 e Pa6.6, ed è partner di Euler Hermes da ormai 7 anni.
Nel 2013, il CEO Giacomo Scanzi era alla ricerca di iniziative e soluzioni che potessero promuovere innovazione e cambiamento nella cultura aziendale. L’assicurazione del credito è divenuta così una parte essenziale della struttura organizzativa. Grazie ad essa, si è assistito a cambiamenti nel modo in cui l’azienda interagiva con i clienti ed Arcoplex ha iniziato a rivolgersi al mercato in una maniera più relazionale.
La chiave del successo di Arcoplex è la capacità di mettersi all’ascolto del mercato, attitudine che ha permesso all’azienda di essere riconosciuta come punto di riferimento a livello nazionale. “Arcoplex sono le persone, da sempre sono le persone”, ha commentato il CEO.
Dal 2015 Giacomo Scanzi ha avviato il passaggio generazionale con i figli Giulia e Carlo e, attraverso loro, ha iniziato a preparare il futuro delle aziende del Gruppo per sostenere le relazioni con i propri stakeholder. “Il passaggio generazione che ho avviato con i miei figli, e che noi come azienda abbiamo avviato con i nostri collaboratori, aveva bisogno di strumenti di supporto adatti”.
Lo scoppio della pandemia di Covid-19, nel febbraio del 2020, ha costretto l’azienda ad essere estremamente flessibile per provare a garantire il “business as usual”.
Arcoplex ha saputo rispondere in modo veloce ed efficace a questa “nuova normalità” imposta dalle misure restrittive della Fase 1. “Per noi, la Fase 1 di fatto era partita ancor prima che il prefetto ci autorizzasse, perché la messa in sicurezza delle nostre attività era cominciata già da un paio di settimane. Abbiamo isolato con coscienza le persone dotandole di strumenti per essere autonome e poter lavorare da casa. I nostri dipendenti hanno così iniziato immediatamente con lo smartworking, mentre in quelle attività necessarie a dar continuità alle produzioni, le persone erano assolutamente isolate le une dalle altre”.