La pausa negli aumenti dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) non è stata sufficiente a stimolare le prospettive in America Latina, tra tensioni commerciali e debole sviluppo interno. Ora che sono attesi tagli dei tassi Fed e le pressioni inflazionistiche globali sono diminuite, le Banche Centrali latinoamericane sono destinate a seguire l'esempio e a ridurre i tassi di interesse per stimolare l'attività. In Brasile, un taglio dei tassi è probabile alla fine del mese. I progressi nella riforma delle pensioni e il tasso d’inflazione al di sotto dell'obiettivo del 4,25% (+3,4% tendenziale in giugno) dovrebbero consentirlo; ma l’economia del Paese si è contratta nel primo trimestre e continua a oscillare (-0,3% congiunturale in aprile, +0,5% in maggio).
In Messico, la politica monetaria è stata finora restrittiva (a differenza del Brasile) a causa di un'inflazione ostinatamente elevata: un ciclo di allentamento graduale dovrebbe essere in grado di sostenere un'economia che è prossima alla recessione. In Cile e Perù, le banche centrali prevedono di estendere lo stimolo monetario. In Colombia, la politica monetaria dovrebbe rimanere accomodante, ma i dati non indicano ulteriori tagli del costo del denaro nel breve termine.