La crescita dell'Export nautico
Il settore della cantieristica navale e nautica
Il settore si posiziona al quinto posto mondiale e secondo europeo, subito dietro alla Germania, con oltre 1.300 imprese tra cantieristica navale e nautica e un volume di fatturato che già nel 2019 ha superato i 10 miliardi di euro. Nel 2020 fatturato (+9,9%) ed export (+12,6%) hanno continuato a crescere con un giro d’affari di oltre 11 miliardi di euro ed esportazioni che hanno sfiorato i cinque miliardi nonostante il calo degli scambi mondiali. Dal 2010 a oggi il valore del fatturato è aumentato di quasi tre volte, facendo registrare incrementi soprattutto nel mercato degli yacht - sia per ordini di nuove costruzioni sia per refit – sull’onda dell’aumento della flotta mondiale e della dimensione delle imbarcazioni. Ciò nonostante per numero dei brevetti relativi ai materiali per gli scafi e ai motori marini l’Italia risulti ancora in ritardo rispetto ai maggiori concorrenti (Stati Uniti, Olanda, Germania e Francia).
L’exploit del 2020, oltretutto raggiunto in epoca pandemica, è riflesso nei bilanci della banca dati EHI che danno ricavi medi per azienda in deciso aumento rispetto a tre anni prima.
La situazione attuale e le prospettive
Prosegue il trend positivo per la cantieristica nautica che sta attraversando un momento molto positivo trascinando tutto l'indotto e i porti turistici, ma è tutto il settore “allargato” che cerca lavoratori nella logistica, nel digitale e nell’accoglienza turistica. Walkaround (ibrido a metà strada tra la barca open ed il cabinato che spesso ospita un prendisole sul ponte), open e fuoribordo sono sempre più diffusi grazie all’interesse degli italiani per le vacanze in barca assieme alla maggior preferenza per la fruizione effettiva del bene piuttosto che per il suo possesso (sharing economy). Inoltre acquista risalto il peso delle nuove tecnologie nella transizione verde del settore. In questa direzione vanno le partnership per realizzare le prime navi da crociera alimentate a idrogeno.
L’export di imbarcazioni da diporto e sportive (nelle quali l’Italia è leader mondiale) è quasi raddoppiato nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ed è superiore di ca. il 20% anche ai valori raggiunti nel 2019. I dati, che includono Paesi con vantaggi fiscali per iscrizione e immatricolazione dei natanti e la non necessaria coincidenza tra nazione importatrice e nazionalità dell’acquirente, identificano il ruolo crescente dei Paesi del Medio e dell’Estremo Oriente.
Impressionante l’incremento delle importazioni dalla Cina che si divide il mercato mondiale assieme alla Corea, a sua volta accusata di dumping dal Giappone, un tempo numero uno del mercato. Le portacontainer sono le navi più costruite assieme alle petroliere e alle mataniere. In Italia spiccano le attività del cantiere di Monfalcone del gruppo Fincantieri, sin dai primi anni concentrate nella produzione di navi mercantili e militari.
In linea con l'andamento del trasporto marittimo, l'Asia domina l'attività di movimentazione di container i cui vantaggi sono legati ai costi più contenuti dovuti soprattutto alla grande capacità di trasporto. In questa fase, però, l'elevato costo del trasporto marittimo di merci in container dovuto ai colli di bottiglia post-lockdown sta avendo un’impatto notevole sull’economia italiana se si pensa che gran parte dell’interscambio italiano viaggia su nave. A ciò si aggiunge la situazione di congestione per alcuni porti e le possibili carenze di equipaggio.