Export Nautico

Export nautico: la crescita impetuosa

15 Novembre 2021
Nel 2020 il Pil italiano in volume è risultato in calo dell’8,9% mentre i dati relativi ai primi due trimestri del 2021 confermano il modesto aumento congiunturale nel primo trimestre (+0,2%), seguito da una crescita più marcata nel secondo (+2,7%) superiore a quella media dell’area euro e di Francia e Germania. In termini congiunturali, tutti i principali aggregati della domanda interna sono risultati in espansione - consumi finali nazionali e investimenti fissi lordi – così come le importazioni e le esportazioni. Dal lato dell’offerta, la ripresa è stata trainata dalle costruzioni e dai servizi seguiti a ruota dall’industria in senso stretto.

La crescita dell'Export nautico

Nell’ultimo trimestre le vendite italiane all’estero hanno mostrato segnali positivi sia nel mercato Ue (+2,2% rispetto al periodo maggio-luglio) sia in quello extra Ue (+4,1%) con intensità più elevate per i prodotti intermedi (+4,9%) e i beni strumentali (+4,6%).  A luglio, le vendite all’estero hanno segnato un aumento congiunturale del 2,6%, determinato prevalentemente dal marcato incremento delle esportazioni di mezzi di navigazione marittima verso i mercati extra europei (soprattutto dal Nord Est), movimentazioni per definizione di elevato valore.

Il settore della cantieristica navale e nautica

Il settore si posiziona al quinto posto mondiale e secondo europeo, subito dietro alla Germania, con oltre 1.300 imprese tra cantieristica navale e nautica e un volume di fatturato che già nel 2019 ha superato i 10 miliardi di euro.  Nel 2020 fatturato (+9,9%) ed export (+12,6%) hanno continuato a crescere con un giro d’affari di oltre 11 miliardi di euro ed esportazioni che hanno sfiorato i cinque miliardi nonostante il calo degli scambi mondiali. Dal 2010 a oggi il valore del fatturato è aumentato di quasi tre volte, facendo registrare incrementi soprattutto nel mercato degli yacht - sia per ordini di nuove costruzioni sia per refit – sull’onda dell’aumento della flotta mondiale e della dimensione delle imbarcazioni. Ciò nonostante per numero dei brevetti relativi ai materiali per gli scafi e ai motori marini l’Italia risulti ancora in ritardo rispetto ai maggiori concorrenti (Stati Uniti, Olanda, Germania e Francia).

L’exploit del 2020, oltretutto raggiunto in epoca pandemica, è riflesso nei bilanci della banca dati EHI che danno ricavi medi per azienda in deciso aumento rispetto a tre anni prima.

Figure 1 – Export gains by sector (USD bn)
Il capitale circolante netto ha però risentito dell’appesantimento del magazzino: in pratica si è continuato a produrre con le consegne che sono slittate di qualche mese. Sempre buona, comunque, la patrimonializzazione delle aziende che si avvalgono di margini unitari decisamente elevati.
Figure 2 – Additional export gains in goods and services in 2021-2022 thanks to US stimulus, by region* (USD bn)
Cruciale il ruolo dei distretti di specializzazione, in particolare quelli dell’Alto Tirreno, da Genova a Viareggio, che rappresenta il punto di riferimento della nautica da diporto in Italia e nel mondo: sede dei più importanti cantieri. Il business degli yacht, sempre più di lusso compreso il segmento in acciaio e alluminio, sta vivendo un vero e proprio boom anche nell’Alto Adriatico (da Trieste ad Ancona) e in Lombardia, mentre la Puglia si candida come polo d’eccellenza per la nautica sostenibile. Oltre a Viareggio, Fano e Venezia risultano specializzati nella nautica da diporto mentre La Spezia e il polo Trieste/Gorizia sono maggiormente orientati nella costruzione di navi e strutture galleggianti.

La situazione attuale e le prospettive

Prosegue il trend positivo per la cantieristica nautica che sta attraversando un momento molto positivo trascinando tutto l'indotto e i porti turistici, ma è tutto il settore “allargato” che cerca lavoratori nella logistica, nel digitale e nell’accoglienza turistica. Walkaround (ibrido a metà strada tra la barca open ed il cabinato che spesso ospita un prendisole sul ponte), open e fuoribordo sono sempre più diffusi grazie all’interesse degli italiani per le vacanze in barca assieme alla maggior preferenza per la fruizione effettiva del bene piuttosto che per il suo possesso (sharing economy). Inoltre acquista risalto il peso delle nuove tecnologie nella transizione verde del settore. In questa direzione vanno le partnership per realizzare le prime navi da crociera alimentate a idrogeno.

L’export di imbarcazioni da diporto e sportive (nelle quali l’Italia è leader mondiale) è quasi raddoppiato nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ed è superiore di ca. il 20% anche ai valori raggiunti nel 2019. I dati, che includono Paesi con vantaggi fiscali per iscrizione e immatricolazione dei natanti e la non necessaria coincidenza tra nazione importatrice e nazionalità dell’acquirente, identificano il ruolo crescente dei Paesi del Medio e dell’Estremo Oriente.

 

Figure 2 – Additional export gains in goods and services in 2021-2022 thanks to US stimulus, by region* (USD bn)
Dopo la flessione del 2020 l’export di costruzioni metalliche e non metalliche per navi e strutture galleggianti è anch’esso nel primo semestre superiore al 2019. e rivolto per ca. metà al mercato degli Stati Uniti.
Figure 2 – Additional export gains in goods and services in 2021-2022 thanks to US stimulus, by region* (USD bn)

Impressionante l’incremento delle importazioni dalla Cina che si divide il mercato mondiale assieme alla Corea, a sua volta accusata di dumping dal Giappone, un tempo numero uno del mercato. Le portacontainer sono le navi più costruite assieme alle petroliere e alle mataniere. In Italia spiccano le attività del cantiere di Monfalcone del gruppo Fincantieri, sin dai primi anni concentrate nella produzione di navi mercantili e militari.

In linea con l'andamento del trasporto marittimo, l'Asia domina l'attività di movimentazione di container i cui vantaggi sono legati ai costi più contenuti dovuti soprattutto alla grande capacità di trasporto. In questa fase, però, l'elevato costo del trasporto marittimo di merci in container dovuto ai colli di bottiglia post-lockdown sta avendo un’impatto notevole sull’economia italiana se si pensa che gran parte dell’interscambio italiano viaggia su nave. A ciò si aggiunge la situazione di congestione per alcuni porti e le possibili carenze di equipaggio.