Le oltre 200mila aziende distrettuali con circa 2 milioni di addetti realizzano più di 1/4 del Pil e oltre 1/3 delle esportazioni nazionali grazie a innovazione e legami di filiera. Nel primo semestre 2021 l'export dei 141 distretti industriali italiani è volato del +27,6% a prezzi correnti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, superando il periodo pre-Covid e contribuendo a sospingere il Pil 2021 oltre il 6% su base annua. Il Nord Est ha dimostrato di avere una marcia in più registrando, tra le migliori performance, le macchine per la ceramica e l’agricoltura, i ciclomotori, le mele del Trentino, i mobili imbottiti di Forlì.
Il settore dei mobili fa leva su qualità e design
Forlì, in particolare, ha iniziato il 2021 con un +61,5%, miglior distretto del settore legno-arredo che conta in Italia oltre 70mila imprese localizzate per il 50% nel Nord Est. La produzione complessiva si attesta a 39 miliardi di euro (ca. il 7/8% della produzione mondiale), di cui 15 miliardi destinati all’export, con un saldo commerciale attivo di 7,6 miliardi di euro e oltre 300mila addetti. Il solo macrosistema arredamento vale 21 miliardi di euro, equiripartiti tra mercato nazionale e export. Da segnalare i distretti di Brianza, Udine e Cuneo che rappresentano l'eccellenza nel mondo della componentistica dove, malgrado la dura crisi, siamo ancora leader mondiali.
Dopo il forte calo del 2020 la produzione del settore è cresciuto di ca. il 20% nei primi nove mesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quindi con una variazione superiore al ca. +15% del manifatturiero nel suo complesso. Bene le cucine, l’illuminazione e il contract, più riflessivi i mobili per uffici e negozi.
Nello stesso periodo anche l’export dei mobili, pur rappresentando poco meno del 2% dell’export nazionale (ma oltre il 3% nel solo Nord Est), ha registrato una crescita sostanziosa sia rispetto all’analogo periodo dello scorso anno che rispetto al dato nazionale (+26,3% contro +20,1%). A galoppare sono stati in primis i mercati extra Ue con una forte richiesta di componenti dal Regno Unito. La Cina rimane il primo Paese fornitore rappresentando, nel solo settore illuminazione, quasi la metà del totale importato dall’Italia.