L'attività nel comparto dei servizi è rimasta contenuta nel mese di ottobre, come dimostra il PMI (Purchasing Manager Index) relativo ai servizi a 50 punti (49,5 a settembre), che misura la fiducia dei Direttori Acquisiti e che è un’ottima proxy della stato di salute dell’economia. I livelli di attività sono stati supportati dai contratti esistenti, mentre il volume di nuove commesse è ulteriormente diminuito. Le prospettive sono leggermente migliorate in quanto alcune aziende prevedono che la questione Brexit possa risolversi all'inizio del prossimo anno, riducendo l'incertezza, ma il sentiment complessivo è rimasto ad una livello storicamente debole. Le pressioni sui costi hanno continuato ad aumentare, a causa della crescita dei salari ma anche dell'aumento dei prezzi dei carburanti, dell'energia, dei prodotti alimentari e delle importazioni in genere. La capacità di imporre dei prezzi è rimasta limitato, il che suggerisce un ulteriore deterioramento dei margini aziendali. Anche nel settore delle costruzioni le prospettive non sono state migliori, con un calo dei volumi di lavoro per il sesto mese consecutivo in tutti e tre i sottosettori, con l'ingegneria civile che ha registrato i risultati peggiori. L'indice PMI del comparto si è attestato a 44,2 punti, vicino al minimo decennale. L'incertezza politica interna pesa sulla domanda del settore. Nel settore manifatturiero, le imprese hanno continuato a registrare un flusso di nuovi ordini più debole, in particolare dal mercato interno. La crescita delle scorte di prodotti finiti e degli acquisti si è attestata a livelli massimi semestrali. Per il quarto trimestre del 2019 ci aspettiamo un calo del PIL di -0,1% trimestrale dopo un aumento artificiale del +0,4% nel terzo trimestre.