Il presidente centrista in carica Klaus Iohannis ha vinto un secondo mandato domenica scorsa, guadagnando circa due terzi dei voti nel ballottaggio delle elezioni presidenziali contro la sua sfidante di centro-sinistra Viorica Dancila, che era stata primo ministro fino a ottobre, quando è caduto il suo governo. Iohannis si è impegnato a riprendere le riforme giudiziarie rallentate dai successivi governi socialdemocratici. Il recente aggiornamento del sondaggio della Banca Mondiale 'Worldwide Governance Indicators 2019' rivela notevoli debolezze per la Romania per quanto riguarda la qualità delle normative (69a su 209 economie, in calo rispetto al 62° posto nel 2017), lo Stato di diritto (77° posto) e il controllo della corruzione (100° posto, in calo rispetto al 90° posto nel 2017). E nell'indagine "Ease of Doing Business 2020" della Banca Mondiale, anch'essa pubblicata di recente, la Romania si classifica relativamente bene per quanto riguarda la risoluzione delle insolvenze (56° su 190; punteggio 59,1 su 100), ma è peggiorata rispetto al 52° posto (punteggio 59,9) dello scorso anno. Resta da vedere se il presidente rieletto e il nuovo governo potranno mantenere i loro impegni.