La Banca Centrale della Russia ha tagliato il tasso guida di 50 punti base dal 7% al 6,50% la scorsa settimana, adducendo un calo dell’inflazione più rapido di quanto previsto, con scarse prospettive di ripresa.
L'inflazione è infatti scesa dal 4,3% tendenziale annuo nel mese di agosto al 4% in settembre e al 3,8% nella prima metà di ottobre. Prevediamo un ulteriore calo al 3,5% entro la fine dell'anno e le previsioni sono per un'inflazione media del 3,8% nel 2020. Ciò lascia spazio ad un ulteriore allentamento monetario nei prossimi trimestri, proprio mentre le prospettive di crescita economica rimangono alquanto fosche. Prevediamo che il PIL crescerà dello 0,7% nel 2019 e dell'1,1% nel 2020.
Anche la Banca Nazionale ucraina ha tagliato l'ultima volta il tasso d'interesse di 100 punti base, portandolo al 15,50%. La mossa appare appropriata e l'orientamento generale della politica monetaria resta improntato alla cautela, dato che l'inflazione è scesa al 7,5% tendenziale annuo in settembre con la previsione di raggiungere il 7,0% entro la fine dell'anno. Questa mossa è stata supportata da un notevole apprezzamento della moneta nel corso del 2019 (+9% la variazione annua rispetto al dollaro). Nel 2020 ci aspettiamo una stabilizzazione della valuta e dell'inflazione (media del 6,8%).