Il mercato immobiliare statunitense continua ad inciampare. Le vendite di case esistenti sono diminuite del 1,7% a giugno, che corrisponde ad un - 2,2% tendenziale annuo. Nonostante le vendite di nuove abitazioni siano aumentate del 7%, anche queste sono rimaste ben al di sotto delle aspettative, dopo il calo dell'8,2% in maggio e del 5,1% in aprile. I dati sulle vendite di nuove case sono volatili, per cui una media mobile a tre mesi fornisce un quadro più chiaro, con un calo pari a circa 0,6% tendenziale annuo. Nel mese di giugno i prezzi delle abitazioni esistenti sono saliti del +4,3% e mentre quelli delle case di nuova costruzione sono rimasti stabili.
I prezzi sono parte del problema: dopo la grande crisi, i prezzi delle case esistenti sono aumentati del 57% e quelli delle nuove case sono aumentati del 45%, ma i salari sono aumentati solo del 26%, rendendo gli alloggi inaccessibili per molti. Questa debole dinamica si è manifestata anche nei nuovi cantieri e nei permessi, entrambi in calo a giugno.
Il Congresso e il Presidente hanno raggiunto un accordo su un bilancio e un aumento del tetto del debito. L'accordo elimina una delle incertezze che gravano sull'economia, anche se una chiusura del governo rimane possibile se il Tesoro esaurisce i fondi a settembre.