La Banca nazionale ucraina (NBU) ha ridotto il suo tasso di interesse di riferimento di 200 punti base, portandolo al 13,50%. Il taglio, comprese le sue dimensioni, appare adeguato, e l'orientamento generale della politica monetaria rimane prudente, dato che l'indice dei prezzi al consumo è sceso al 5,1% tendenziale annuo in novembre, più velocemente del previsto rispetto al recente massimo del 9,6% di maggio 2019. La rapida disinflazione è stato supportata da prezzi dell'energia più bassi e da un significativo apprezzamento della grivnia (+15% la variazione annuale nei confronti del dollaro statunitense). Un'altra notizia positiva di questa settimana è che le autorità ucraine hanno raggiunto un accordo con lo staff della Fondo Monetario Internazionale su un nuovo accordo di finanziamento triennale di 5,5 miliardi di dollari USA (soggetto all'approvazione del Board del Fondo) che offre l'opportunità di rilanciare ulteriormente le riforme strutturali. Tuttavia, i rischi sostanziali rimangono all'ordine del giorno per l'Ucraina. La NBU rileva che "....il rischio di crescenti minacce alla stabilità macrofinanziaria persiste a causa delle sentenze dei tribunali e delle pressioni esercitate sulla stabilità macrofinanziaria”. I rischi esterni comprendono un'escalation del conflitto con la Russia, compresa la sospensione del gas russo e il suo transito attraverso l'Ucraina, l’intensificarsi delle tensioni commerciali globali e le turbolenze sui mercati finanziari globali.