La blockchain per la tracciabilità è un valore aggiunto. Questa tecnologia, infatti, consiste in un database distribuito e cioè condiviso tra più computer, detti anche nodi, connessi alla rete in cui si possono solo aggiungere e non eliminare informazioni crittografate e validate dagli stessi nodi. La blockchain (o Distributed Ledger Technology) quindi, grazie a particolari programmi chiamati smart contract, è in grado automaticamente di verificare, controllare e garantire una totale trasparenza sulle operazioni effettuate. Tali azioni infatti vengono registrate in archivi immutabili e condivisi, diventando così la chiave di volta per la tracciabilità.
Decentralizzazione, trasparenza, sicurezza, immutabilità e tracciabilità sono i pilastri su cui si basa la blockchain.
Famosa per essere la tecnologia sottostante le criptovalute come i Bitcoin, la blockchain è in realtà un sistema molto più versatile. Può essere pubblica, accessibile da chiunque o privata/consorziata, con vincoli di utilizzo legati alle credenziali di accesso. La sua applicazione è ormai una realtà concreta in moltissimi settori a livello globale, sviluppando in ogni campo notevoli vantaggi:
- aziende alla Pubblica Amministrazione;
- ambito sanitario e farmaceutico;
- comparto agroalimentare;
- logistica;
- telecomunicazioni;
- editoria;
- e-governance;
- riduzione dei consumi energetici.
Si prevede che i ricavi globali della tecnologia blockchain saliranno a oltre 23 miliardi di dollari nel 2023. L’utilizzo della blockchain cresce quindi concentrandosi soprattutto sui progetti operativi. Secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, nel 2020 i progetti a livello globale sono cresciuti del 59% rispetto al 2019. In Italia gli investimenti delle aziende sono pari a 23 milioni di euro, in calo del 23% per effetto del Covid, che ha congelato lo sviluppo di nuovi progetti operativi, con il comparto finanziario che si conferma di gran lunga il maggiore con il 58% degli investimenti, seguito dall’agroalimentare (11%) e dalle utility (7%) che superano la Pubblica Amministrazione (6%).
Blockchain per la supply chain
Le catene di approvvigionamento rappresentano una complessa rete di entità distanti e separate che scambiano merci, pagamenti e dati. Le soluzioni basate su blockchain possono aiutare a tracciare la provenienza di beni e servizi lungo la catena di approvvigionamento, per identificare in modo inequivocabile la fattura di un determinato prodotto, incluse informazioni come materiali utilizzati, la qualità, la quantità e l’origine.
È soprattutto nel settore alimentare che questa tecnologia trova uno dei suoi migliori utilizzi. La blockchain per la tracciabilità gli alimenti è utilizzata non solo per rispondere a una normativa obbligatoria (Regolamento 178/2002) ma soprattutto per garantire l’accessibilità costante a dati e informazioni in gradi di generare maggiore efficienza nei processi di supply chain, Gli effetti si riscontrano principalmente:
- sul miglioramento nella gestione delle scorte;
- sulla riduzione degli sprechi alimentari;
- sul consolidamento delle relazioni di filiera;
- nell’apertura verso nuove opportunità di mercato.
Restando in ambito alimentare il digitale rende possibile la raccolta di una molteplice quantità di dati, con la conseguente riduzione di tempi e i costi. Inoltre si riducono anche le possibilità di errore e manomissione del dato.
Tra i benefici legati al miglioramento della tracciabilità ci sono la maggiore velocità nel potere identificare i prodotti e la conseguente riduzione dei costi di gestione di eventuali blocchi. Infine le informazioni sul prodotto raccolte in maniera puntuale possono essere valorizzate fino alla tavola del consumatore.
La tecnologia blockchain per salvaguardare la natura
Internet of Things, Distributed Ledger Technology e Intelligenza Artificiale sono gli strumenti della quarta rivoluzione industriale che comprendono metodi trasparenti di misurazione, monitoraggio, rendicontazione e verifica che possono dare soluzioni per contrastare i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale, costituendo un cambio di paradigma per la salvaguardia della natura.
Le principali caratteristiche della tecnologia blockchain - decentralizzazione, trasparenza e tracciabilità - rispondono perfettamente alle indicazioni dell’accordo di Parigi e possono aiutare a creare un mondo in linea con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite. Dal momento che queste tecnologie sono in grado di tracciare in modo efficiente e trasparente qualsiasi tipo di dato collezionato, potrebbero garantire il pari impegno delle diverse nazioni a rispettare le regole internazionali dell’accordo di Parigi, facendo sì che si giunga a una cooperazione internazionale, introducendo una nuova forma di creazione condivisa di valore in cui una rete di attori concorda su un obiettivo specifico.
I token crittografici di tipo utility - emessi tramite smart contract sulla blockchain di Etherum o su blockchain simili - possono essere utilizzati per incentivare comportamenti sostenibili nelle aziende come nei singoli individui:
- muoversi in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici invece che in auto, con una consistente riduzione di emissioni di CO2;
- utilizzare dispositivi ad elevato risparmio energetico e spegnimento automatico delle luci, con considerevole riduzione dei consumi energetici;
- alloggiare in hotel ecocompatibili, utilizzando soluzioni basate su blockchain per certificare la sostenibilità del fornitore di servizi.
Ma non è tutto. La tecnologia blockchain diventa fondamentale anche nella riduzione della burocrazia e dei costi di transazione. Il consenso basato su blockchain e i contratti intelligenti hanno il potenziale per ridurre i costi di transazione e la produzione di documenti cartacei in molti settori fornendo soluzioni che contribuiscono a ridurre gli sprechi così come forniscono un valido aiuto nella valutazione dell’impatto ambientale grazie alla completa trasparenza informativa sui comportamenti di sostenibilità collettiva, senza limitazioni di tipo geografico, portando a risultati e cicli di feedback più rapidi e all’affermazione di standard green globali.
Blockchain: casi pratici
Sono sempre più diffusi sistemi per la produzione “autonoma” di energia mediante pannelli solari, micro-eolico e micro-geotermico. Al momento in Italia il surplus di produzione viene reindirizzato alla rete di distribuzione nazionale. Grazie alla tecnologia blockchain si potrebbe pensare a una vendita diretta dell’energia dei piccoli produttori ai loro vicini, creando così un mercato di prossimità P2P (tra pari) in cui smart contract gestiscono quasi in tempo reale e automaticamente le contrattazioni.
Per le grandi aziende l’adozione della blockchain può non solo produrre una riduzione dei costi e un’innovazione nell’offerta dei servizi al cliente ma anche l’occasione di riprogettare i processi interni nella comunicazione, automazione e documentazione.
Si possono ridurre i costi ottimizzando i processi energetici, abilitando una comunicazione tra gli smart devices migliorando la cyber-sicurezza rendendo così anche più efficienti le transazioni con partner e fornitori.
Uno dei campi più indicati per l’utilizzo di questa tecnologia è quello della e-mobility. I trasporti infatti sono per loro natura un sistema decentralizzato che coinvolge numerosi attori: veicoli, autisti, stazioni di rifornimento ecc: la blockchain in questo contesto può fare affermare modelli di business innovativi, favorendo l’entrata in campo di nuovi fornitori privati.
Smart cities, smart home, smart devices: il mondo sta diventando sempre più smart e avrà maggior bisogno di energia. Non potranno che essere reti intelligenti, smart grid, distribuite e decentralizzate, a gestire, distribuire e ottimizzare questo flusso. Le blockchain rappresentano il serbatoio di dati, informazioni e transazioni permettendone la tracciabilità e il recupero in modo sicuro, trasparente e rispettoso della privacy.