È sicuro, resistente, versatile, e soprattutto al 100% naturale e riciclabile: grazie a queste sue caratteristiche il packaging in cartone ondulato è il re degli imballaggi. È infatti adatto a contenere gli alimenti e ideale per le spedizioni. Se il packaging green è in crescita è proprio grazie alla produzione di cartone ondulato, ogni anno infatti, nove imballaggi su dieci vengono recuperati.
Il settore conta su una filiera che in Italia dà lavoro a circa 15mila addetti per una produzione di cartone ondulato annua che nel 2018 ha superato i 7 miliardi di metri quadrati (con un incremento del 3,62% rispetto al 2017), equivalenti, per dare un ordine di grandezza, all’estensione di un Paese come l’Australia. Circa 4 miliardi di euro: tanto vale il settore in Italia. Un settore che, secondo quanto riportato da Gifco (Gruppo italiano fabbricanti cartone ondulato che associa 70 stabilimenti che producono cartone ondulato e 353 scatolifici), continua a crescere, grazie anche alla spinta dell’e-commerce (il cartone ondulato è infatti ideale per la spedizione dei beni acquistati on line) che nel 2018 ha guadagnato una quota di mercato che si è attestata al 2,2%, e che in Italia vale circa 4 miliardi di euro. Il nostro Paese è infatti il secondo produttore europeo di cartone ondulato usato negli imballaggi dopo la Germania. Francia e Gran Bretagna sono rispettivamente il terzo e quarto produttore europeo in termini di volumi.
Guardando alle aree geografiche del nostro Paese, anche nel 2018 Lombardia ed Emilia Romagna-Marche si confermano come le macro aree più produttive, superando entrambe il miliardo e mezzo di metri quadri prodotti. In termini percentuali è interessante segnalare le ottime performance delle macro aree Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, Lombardia e Sud-Isole, probabilmente riconducibili anche all’apertura, nello stesso anno, di nuovi impianti per la fabbricazione di cartone ondulato usato negli imballaggi. Al contrario si registra una costante perdita di quote di mercato in Toscana, dove il trend negativo dura ormai da diversi anni e che nel 2018 ha registrato un calo produttivo del -5,77% rispetto all’anno precedente.
Guardando ai settori merceologici, l’alimentare (ortofrutta, prodotti freschi e lavorati, bevande, pesci, carni e polli) si conferma ancora una volta come il maggior mercato di sbocco per il cartone ondulato: nel suo complesso il settore food nel 2018 è cresciuto di quasi due punti percentuali sul 2017, raggiungendo una quota di mercato del 62,1%. Il non food (elettrodomestici, edilizia, industria metalmeccanica, farmaceutica, arredamento, igiene, cosmesi, pulizia per la casa ecc.) di conseguenza, hanno perso quote di mercato scendendo al 37,9%.
Un materiale pieno di qualità
Il cartone ondulato per le sue caratteristiche di riciclabilità e biodegradabilità è diventato nel tempo il materiale più richiesto nella produzione di imballaggi robusti e versatili ideali quindi per contenere, proteggere e trasportare. Tecnicamente il cartone ondulato è un “sandwich” composto da due fogli di cartone piano (le copertine) e uno o più fogli di cartone ondulato tenuti insieme da collanti naturali derivati da amidi di mais o fecola. Nel caso i fogli di cartone ondulato siano due o più, fra uno e l’altro si interpone un altro foglio di cartone piano chiamato foglio teso centrale. Si parla allora di cartone ondulato a onda singola, doppia ecc. Le onde possono essere da una a tre, a seconda dell’utilizzo. Queste ultime tipologie vengono usate per contenere prodotti sfusi molto pesanti. Inoltre poiché l’altezza dell’onda può variare da 1,5 mm a 5 mm, si possono avere combinazioni diverse che portano a spessori finali di cartone da 1,5 a 15 mm.
Ognuno degli elementi che costituisce un certo tipo di cartone ondulato può essere diverso per materiale, spessore e grammatura e, insieme agli altri, influenza le caratteristiche del prodotto finito.
Sono davvero tante le qualità di questo prodotto. Prima di tutto è naturale, è infatti un monomateriale completamente rinnovabile. Rispetta la natura perché da essa proviene per la sua totalità, è composto infatti da cellulosa e coloranti naturali e può quindi essere riciclato totalmente e rapidamente. Inoltre gli inchiostri utilizzati sono a base d’acqua e quindi 100% naturali. In un’ottica di riduzione di impatto ambientale il cartone ondulato è veramente insuperabile. È sicuro, le onde infatti da cui è costituita la sua struttura conferiscono resistenza e robustezza al cartone fungendo da ammortizzatori per gli urti esterni. La robustezza del cartone ondulato favorisce quindi la movimentazione e lo stoccaggio delle merci. Ancora, è versatile e duttile. Con il cartone è infatti possibile creare tante forme e infinite soluzioni. Imballaggi intelligenti e modulabili che possono diventare anche espositori favorendo così la vendita e soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione. Ultima, ma non meno importante, qualità del cartone ondulato è la possibilità di essere narrante. Grazie alla sua ottima stampabilità infatti consente di valorizzare l’immagine di un brand e di indicare le caratteristiche e le informazioni di provenienza e tracciabilità dei prodotti.
Un prodotto top per l’ambiente
Il cartone ondulato, per sua natura, è uno dei materiali da imballaggio più sostenibili ed è un buon esempio di economia circolare. Infatti il macero ritorna nel ciclo produttivo che rappresenta in Italia ben l’80% della materia prima impiegata per la sua produzione. Il restante 20% è costituito da fibre vergini, provenienti da foreste gestite in modo responsabile e controllato, con piani di riforestazione superiore a quelli di taglio (per ogni albero tagliato per produrre cellulosa ne vengono piantati mediamente tre). Ad attestarlo sono le certificazioni internazionali PEFC e FSC, di cui si fregia la filiera italiana del cartone ondulato. Diventa quindi centrale per la produzione del cartone ondulato la presenza sul nostro territorio di ampie superfici forestali. E infatti il patrimonio forestale italiano è costituito da circa 11 milioni di ettari di foreste e quasi 2 milioni di ettari di altre terre boscate, ricoprendo così un terzo del nostro territorio, secondo l’ultimo censimento del Ministero dell’Agricoltura.
Se l’80% degli imballaggi prodotti dalle aziende associate a Gifco è realizzato con carta riciclata, a loro volta gli imballaggi giunti a fine vita sono riciclabili nella loro totalità: grazie al lavoro di Comieco, il consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ogni anno in Italia l’88% degli imballaggi di carta e cartone vengono avviati a recupero, l’80% a riciclo. Negli anni l’impegno dei produttori associati a Gifco si è concentrato progressivamente verso la riduzione dell’impiego di materie prime: il peso medio del cartone ondulato nel 2018 è di 555 grammi per metro quadro (561 grammi nel 2017) con una diminuzione negli ultimi anni di 50 gr/mq grazie a carte sempre più performanti fornite dai produttori e grazie alla continua evoluzione tecnologica delle macchine per il converting.