Due colleghi analizzano dati del business relativi alla sostenibilità

Incoterms: la nuova forma delle attività commerciali per garantire le transazioni internazionali 

4 giugno 2025

All’interno dell’ultimo Allianz Trade Global Survey, il 60% delle 4500 aziende coinvolte nello studio si aspettava un impatto negativo causato dalla guerra commerciale e il 45% prevedeva un calo del fatturato. L’imprevedibilità delle politiche tariffarie statunitensi si riflette in maniera diretta sulle aspettative di crescita, e influisce sui ritardi nei pagamenti e sul rischio di credito, incrementando l’incertezza del panorama commerciale globale. Per fare fronte a questa situazione, le aziende stanno implementando strategie di supporto differenti, con l’obiettivo di ridurre i rischi non necessari, dall’accumulo di materiale all’aumento dei prezzi e alla condivisione dei rischi con clienti e fornitori.

Quando le aziende esportatrici si trovano di fronte a sfide come queste, l’insorgere di complicazioni può diventare una fonte notevole di preoccupazione, al punto che un disaccordo o un contrattempo facilmente gestibili in circostanze normali potrebbero arrecare danni considerevoli al fatturato. A questo si somma l’aumento dei dazi, che contribuisce ad alimentare la nascita di potenziali controversie. Evitare spese impreviste e perdite sono obiettivi comuni a buyer e fornitori ed entrambi puntano a negoziare i termini di transazione in modo più strategico secondo distanza, porti e valore della merce. Ed è qui che entra in scena l’utilizzo giudizioso degli incoterms.

Sommario

Allianz Trade Global Survey 2025

Frammentazione e incertezza: gli esportatori corrono ai ripari nella nuova guerra commerciale.

Partiamo con una definizione: gli Incoterms o International Commercial Terms sono una serie di termini predefiniti per le transazioni internazionali. Stabiliti dalla Camera di Commercio Internazionale (CCI), applicabili ovunque nel mondo e ampiamente adottati dagli esportatori di tutti i settori, gli Incoterms consentono alle aziende di determinare quale controparte sarà affidabile dati i costi e i rischi associati con una data attività di export. Si tratta di termini che coprono gli stessi eventi e step, comprendendo spedizione, trasporto aereo o via terra, pagamento delle imposte e assicurazione (stabilito in funzione del valore della merce, del tipo di trasporto e dalla distanza) da quando la merce lascia l’azienda produttrice fino alla ricezione e al pagamento del buyer. In altre parole, gli incoterms stabiliscono chi tra buyer o il fornitore è responsabile della merce e degli oneri finanziari in ogni fase del viaggio.

Esistono 11 Incoterms, con livelli di responsabilità fortemente variabili tra buyer e fornitore in termini di trasporto e consegna della merce dalla posizione del fornitore a quella del buyer. In 10 regolamenti su 11 le spese di importazione ricadono sul buyer (fa eccezione solo il “Reso Sdoganato”, noto in inglese come “Delivered Duty Paid” o DDP). Gli Incoterms vengono aggiornati ogni dieci anni circa, per garantire che tengano conto dell’evoluzione del panorama commerciale e dei rischi emergenti. La revisione più recente che risale al 2020, risponde alle sfide geopolitiche, chiarisce le obbligazioni legate ai requisiti di sicurezza e ridefinisce il concetto di “punto di consegna”.

Gli Incoterms forniscono un framework consolidato per ogni transazione commerciale e sono concepiti per rimuovere ogni ambiguità o potenziale errore di interpretazione. Inoltre, dovendo stabilire quando la merce e i rischi vengono trasferiti dal fornitore al buyer, è possibile fare riferimento agli Incoterms per massimizzare il capitale circolante e migliorare la gestione dell’inventario, il che risulta strategico soprattutto nel caso di settori con margini ristretti, o quando le aziende hanno l’esigenza di aumentare il capitale circolante e tutelare il flusso di cassa (prima di un investimento o in vista di un aumento dei costi).

Cosa comporta questo nella pratica? Immagina di essere un produttore di componenti elettrici adoperati per la produzione di elettrodomestici. Le tue fabbriche hanno sede in Giappone e uno dei tuoi maggiori clienti si trova in Germania. I termini più vantaggiosi per te potrebbero essere quelli dettati dal regolamento “Franco Fabbrica” (Ex Works), che prevede che il cliente prelevi i componenti elettrici presso la tua sede e che la tua responsabilità cada una volta lasciato lo stabilimento. Tuttavia, il tuo cliente potrebbe non essere disposto ad assumersi tutti i costi di trasporto della merce (che includono assicurazione e costi di dogana), preferendo regolamenti come “Reso al Luogo di Destinazione” (Delivered At Place o DAP) o quello di “Reso Sdoganato“(Delivered Duty Paid). Una soluzione possibile potrebbe essere trovare un punto di incontro. Gli incoterm più diffusi negli scambi B2B sono “Franco a Bordo” (Free on Board o FOB in inglese) e “Costo, Assicurazione e Nolo” (Cost, Insurance & Freight o CIF).

In aggiunta all’aumento dei costi e alla diversificazione di clienti e fornitori, il Global Survey ha rivelato un trend inaspettato. Infatti, mentre le aziende cercano di far ricadere i costi sui fornitori, le preferenze dei buyer si stanno muovendo verso i termini previsti dal “Reso Sdoganato” (DPP), secondo cui è il fornitore ad essere responsabile della gestione logistica e dei costi, come la dogana, finché la merce non arriva a destinazione. Sorprendentemente, la Survey ha rivelato che i fornitori sono disposti ad accettare i termini del “Reso Sdoganato”, in particolare nei settori della vendita all’ingrosso e del commercio al dettaglio (dove il DPP risulta l’Incoterm utilizzato con maggiore frequenza dal 28% degli intervistati), meno nel mercato delle materie prime (12%). Questa tendenza potrebbe dipendere dall’abitudine delle aziende del B2B a negoziare e condividere i costi delle transazioni. L’unica eccezione registrata dalla Survey sono gli Stati Uniti, dove le aziende continuano a preferire i termini previsti da “Costo, Assicurazione e Nolo (Cost, Insurance & Fright).

Si registra inoltre una negoziazione più fitta relativa agli Incoterms che disciplinano ogni transazione. Sia le aziende importatrici sia quelle esportatrici possono aspettarsi che questo fenomeno non si arresti, dato l’elevato livello di incertezza del panorama commerciale e la tendenza a spostare o condividere i rischi. Queste clausole presenti nei contratti commerciali saranno più importanti che mai per i buyer e i fornitori per minimizzare il rischio, tutelando al contempo la loro relazione e i rispettivi business.

Considerando il panorama commerciale attuale, poter contare su partner capaci di condividere insight sui trend macroeconomici e informazioni sul mercato locale, può rappresentare un vantaggio notevole per le imprese. Il nostro team di economisti, specializzati per settori e regioni insieme ai nostri credit analyst e alla loro conoscenza approfondita della situazione dei business locali e dei loro rischi di insolvenza sono qui per accompagnare i clienti mentre si orientano per questo panorama incerto, gestendo il rischio di credito in maniera efficace e proteggendo il loro business.
incoterms infographic
EXW - Ex Works : “Franco Fabbrica”
FCA - Free Carrier: “Franco Vettore
FAS - Free Alongside Ship: “Franco lungo Bordo
FOB - Free on Board: “Franco a Bordo
CFR - Cost and Freight ““Costo e Nolo
CIF -  Cost Insurance and Freight : “Costo, Assicurazione e Nolo
CPT - Carriage Paid to : “Trasporto Pagato fino a
CIP -  Carriage and Insurance Paid To: “Trasporto e Assicurazione Pagati fino a
DPU - Delivered at Place Unloaded: “Reso al Luogo di Destinazione Scaricato
DAP - Delivered at Place: “Reso al Luogo di Destinazione
DDP - Delivered Duty Paid : “Reso Sdoganato”
Due persone sedute su un divano parlano di business

Allianz Trade è leader mondiale nell'assicurazione dei crediti commerciali e nella gestione del rischio di credito, e offre soluzioni su misura per mitigare i rischi associati al mancato incasso dei crediti commerciali, garantendo così la stabilità finanziaria delle imprese. I nostri prodotti e servizi aiutano le aziende nella gestione del rischio e dei  flussi di cassa (cash-flow), nella protezione dei crediti, nelle fideiussioni, nella tutela contro le  frodi commerciali, nei processi di recupero crediti e nell'assicurazione del credito per l’ e-commerce, assicurando la solidità finanziaria delle nostre aziende clienti. La nostra esperienza nella mitigazione del rischio e la conoscenza dei trend economici ci posizionano come consulenti di fiducia, consentendo alle aziende che aspirano al successo globale di espandersi nei mercati internazionali con fiducia.

La nostra attività si basa sul sostegno alle relazioni commerciali, relazioni che si estendono al di là di ogni tipo di frontiera - geografica, finanziaria, industriale ed altro ancora. Siamo costantemente consapevoli che il nostro operato ha un impatto sulle comunità che serviamo e che abbiamo il dovere di aiutare e sostenere gli altri. Tutti i dipendenti di Allianz Trade sono incoraggiati e sostenuti nel dare il proprio contributo alle comunità che li circondano e nel condividere i benefici delle nostre competenze e risorse. In qualità di azienda di servizi finanziari, siamo particolarmente impegnati ad aumentare il livello di educazione finanziaria attraverso approfondimenti e studi che analizzano i trend economici, in modo che le persone e le aziende possano affrontare il futuro con fiducia e sicurezza. Siamo, inoltre, fortemente orientati nel garantire l'equità per tutti, senza alcuna discriminazione, sia tra i nostri collaboratori sia nei rapporti con i partner esterni con cui collaboriamo.