Due lavoratrici con gilet ad alta visibilità e caschi protettivi, posizionate davanti a dei container

Net zero e commercio globale: è possibile una crescita dell’economia mondiale più sostenibile?

20 Febbraio 2025
Nel 2023 le emissioni globali di carbonio legate all'energia hanno raggiunto il picco record di 37,4 miliardi di tonnellate metriche, di cui il commercio internazionale è responsabile di una percentuale compresa tra il 20% e il 30%. Mentre ci avviciniamo al 2050, anno target per l’azzeramento delle emissioni di gas serra (GHG), il legame tra commercio globale e cambiamento climatico diventa impossibile da ignorare. I prossimi anni determineranno se le attività di scambio commerciale manterranno lo status di responsabili sostanziali delle emissioni o se giocheranno un ruolo chiave nel loro abbattimento.

Sommario

Come assicuratore e facilitatore del commercio globale, Allianz Trade è in una posizione unica per aiutare le aziende e l'economia a crescere in modo più sostenibile.
 

L’espressione “Net Zero” fa riferimento all’obiettivo di bilanciare la quantità di GHG rilasciati nell’atmosfera con la quantità che viene rimossa, per portare le emissioni nette a 0. Il raggiungimento di questo equilibrio è un punto nevralgico degli Accordi di Parigi, adottati da quasi l’unanimità dei Paesi del mondo nel 2015. Questo trattato internazionale ha posto l’obiettivo di limitare l’aumento delle temperature ben al di sotto dei 2°C e auspicabilmente sotto 1.5°C. Per riuscirci, le emissioni globali devono raggiungere il “Net zero” entro il 2050. Il nostro Global Survey del 2024 ha evidenziato che questo obiettivo è prioritario per i decision-maker delle aziende; infatti, delle 3000 imprese intervistate in Cina, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, il 74% concorda (26% forte accordo; 48% abbastanza d’accordo), nell’affermare di essere sulla buona strada verso l’obiettivo “Net Zero” entro il 2050.

Tuttavia, nonostante l’impegno globale, la previsione attuale è di un aumento delle temperature di quasi 3°C entro la fine del secolo. Per raggiungere il Net Zero, è urgente ridurre le emissioni. Il commercio globale deve svolgere un ruolo centrale nel processo, poiché vi è spesso una differenza tra aspirazioni e realtà: le attività di trasporto generano più del 30% delle emissioni globali legate ai viaggi. La maggior parte dei rispondenti al nostro sondaggio (65%) mira a ridurre la propria impronta di carbonio associata al commercio solo dell'1-5% nel corso del prossimo anno; solo il 31% prevede riduzioni superiori al 5%.

Ridurre le emissioni generate dal commercio globale richiede l’intervento degli attori all’interno di questo ecosistema. A livello nazionale, le politiche dei governi sono driver essenziali del cambiamento: i governi infatti potrebbero incentivare il nearshoring, ovvero la localizzazione della manodopera nel Paese stesso o in quelli vicini, riducendo le emissioni causate dai trasporti su lunghe distanze. Il 22% dei rispondenti dà priorità alla potenziale rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento sulla base di considerazioni ESG interne alle loro strategie di business.

Inoltre, un coordinamento globale tra i governi è fondamentale per garantire l’efficacia delle politiche per il clima attivate dai singoli Paesi, ed evitare il rischio di uno sforzo frammentato.

Nel frattempo, le singole aziende possono attivare delle misure per ridurre le emissioni di anidride carbonica legate alle loro attività commerciali. Abbattere le distanze rilocalizzando i siti produttivi è una possibile soluzione per ottimizzare le supply chain. Un’altra possibile via è scegliere dei sistemi di trasporto più sostenibili, passando ad esempio dal trasporto aereo a quello marittimo (noto come green shipping) o ferroviario.

Le imprese possono anche incoraggiare i fornitori a adottare pratiche sostenibili, contribuendo così a ridurre le emissioni in tutta la supply chain. Ad esempio, le aziende potrebbero considerare il “Net Zero” come prerequisito dei fornitori per poter collaborare.

Costruire catene di approvvigionamento sostenibili facendo leva sulla due diligence su diritti umani e ambientali è essenziale. Secondo le linee guida dell'OCSE per le multinazionali, la due diligence è un processo continuo, proattivo e reattivo attraverso il quale le aziende possono identificare, prevenire, mitigare e rendicontare come gestiscono eventi con impatto negativo nelle loro operazioni, catena di approvvigionamento e relazioni commerciali. Questo include rischi ESG come diritti umani, diritti dei lavoratori, ambiente, corruzione e interessi dei consumatori. La necessità pulire o rendere più green la supply chain in maniera coerente, esaustiva e trasparente è sottolineata anche dai recenti sviluppi normativi, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e la Direttiva Europea sulla Due Diligence della Sostenibilità Aziendale (CSDDD).

Se da un lato il commercio globale contribuisce alle emissioni di CO2 in maniera importante, dall’altro ha il potenziale di fare la differenza nella lotta al cambiamento climatico. Gli scambi commerciali possono velocizzare la diffusione di prodotti, servizi e tecnologie sostenibili, e aumentarne il tasso di adozione. Ad esempio, importare ed esportare tecnologie come la cattura, il sequestro e l’utilizzo del carbonio (CCUS) o sistemi a energia solare rende queste soluzioni accessibili da parte di più Paesi.

I governi possono contribuire favorendo gli scambi di prodotti e tecnologie sostenibili. Secondo l’Allianz Trade 2024 Global Survey, le imprese hanno identificato le seguenti politiche come potenzialmente in grado di ridurre le emissioni delle loro supply chain:

  • Tagli alle tasse per favorire la produzione sostenibile: offrire degli incentivi finanziari alle aziende che adottano tecnologie e pratiche sostenibili può accelerare la transizione verso strategie produttive più sostenibili.
  • Ridurre i costi delle tecnologie verdi: rendere più accessibili le tecnologie sostenibili può favorirne una maggiore adozione, contribuendo a ridurre l’impatto degli scambi commerciali. 
In qualità di attore del commercio globale, Allianz Trade si impegna nel supportare la transizione economica verso l’obiettivo “Net Zero”. Vedere altri intermediari finanziari intraprendere la strada della sostenibilità è rincuorante. L’obiettivo “Net Zero” richiede uno sforzo collettivo, per costruire insieme un futuro più sostenibile. 
Due persone sedute su un divano parlano di business

Allianz Trade è leader mondiale nell'assicurazione dei crediti commerciali e nella gestione del rischio di credito, e offre soluzioni su misura per mitigare i rischi associati al mancato incasso dei crediti commerciali, garantendo così la stabilità finanziaria delle imprese. I nostri prodotti e servizi aiutano le aziende nella gestione del rischio e dei  flussi di cassa (cash-flow), nella protezione dei crediti, nelle fideiussioni, nella tutela contro le  frodi commerciali, nei processi di recupero crediti e nell'assicurazione del credito per l’ e-commerce, assicurando la solidità finanziaria delle nostre aziende clienti. La nostra esperienza nella mitigazione del rischio e la conoscenza dei trend economici ci posizionano come consulenti di fiducia, consentendo alle aziende che aspirano al successo globale di espandersi nei mercati internazionali con fiducia.

La nostra attività si basa sul sostegno alle relazioni commerciali, relazioni che si estendono al di là di ogni tipo di frontiera - geografica, finanziaria, industriale ed altro ancora. Siamo costantemente consapevoli che il nostro operato ha un impatto sulle comunità che serviamo e che abbiamo il dovere di aiutare e sostenere gli altri. Tutti i dipendenti di Allianz Trade sono incoraggiati e sostenuti nel dare il proprio contributo alle comunità che li circondano e nel condividere i benefici delle nostre competenze e risorse. In qualità di azienda di servizi finanziari, siamo particolarmente impegnati ad aumentare il livello di educazione finanziaria attraverso approfondimenti e studi che analizzano i trend economici, in modo che le persone e le aziende possano affrontare il futuro con fiducia e sicurezza. Siamo, inoltre, fortemente orientati nel garantire l'equità per tutti, senza alcuna discriminazione, sia tra i nostri collaboratori sia nei rapporti con i partner esterni con cui collaboriamo.